L’Italia deve investire di piu’ sulle donne.
Un recente studio Investing in women:what women-led businesses in Italyand the UK need dimostra che l’Italia e la Gran Bretagna arrancano rispetto ad altri paesi avanzati per quanto riguarda l’imprenditorialità femminile, nonostante la Gran Bretagna presenti condizioni molto più favorevoli all’imprenditoria rispetto all’Italia. In entrambi i paesi ci sono solamente cinque donne imprenditrici ogni dieci uomini, mentre negli Stati Uniti e in Canada, per esempio, ce ne sono otto ogni dieci.
Rispetto alle imprese maschili, quelle femminili in entrambi i paesi sono più piccole, meno orientate alle esportazioni, maggiormente specializzate in settori a bassa produttività e con meno prospettive di crescita. Spesso, inoltre, le donne decidono di creare un’impresa per avere maggiore flessibilità tra lavoro e vita familiare e questo fatto in parte spiega le caratteristiche che contraddistinguono le imprese femminili. Ricorrendo ai dati più recenti sui due paesi, lo studio mostra come le quote sono utili ma non bastano, sono necessari interventi di policy per aiutare l’accesso delle donne al credito e questi interventi devono essere strutturati su tre livelli: internazionale, nazionale e quello delle buone pratiche all’interno delle banche e delle altre istituzioni finanziarie.